mercoledì 19 ottobre 2016

Crucify Your Mind

Sixto Rodriguez, ormai emerso alla ribalta inesorabilmente grazie al memorabile documentario “Searching for Sugarman”, ha acquisito di diritto il suo spazio tra gli autori significativi, per quanto innumerevoli, dei suoi anni. Anni che lo videro per lo più ignorato in patria e riconosciuto in terre lontanissime, nell’emisfero altro, dall’Australia a – soprattutto – il Sud Africa. Il testo di questa canzone potrebbe essere accomunato a quello di “Like A Rolling Stone” di Dylan, dove l’ex amante si rivolge, non senza un certo disdegno, a una ragazza che vive un declino del quale ella stessa non è del tutto incolpevole.



Fu un cacciatore o un giocatore
A farti pagare il prezzo
E che ora assume posizioni rilassate
E prostituisce ciò che hai perso?

Fosti torturato dalla tua stessa sete
In quei piaceri che cerchi
Che ti resero il curioso Tom
Che ti resero il debole Giacomo?

E sostieni di avere qualcosa in ballo
Qualcosa che definisci unico
Ma ho visto mostrarsi la tua auto-commiserazione
E le lacrime scorrere giù per le tue guance

Presto sai che ti lascerò
E  non guarderò mai indietro
Perché sono nato per lo scopo
Che crucifigge la tua mente
Per cui convinci il tuo specchio
Come hai sempre fatto finora
Dando corpo alle ombre
Concretizzandole sempre più

E presumi di avere qualcosa da offrire
Segreti nuovi e luccicanti
Ma quanto in te è una ripetizione
Che non sussurri neanche a lui



mercoledì 5 ottobre 2016

Asphaltnacht

Questa traduzione è in qualche modo autoreferenziale, dato che tratta una canzone del mio gruppo, ma sarà soprattutto l’occasione per parlare di un film da cui la canzone medesima ha preso spunto.
I film rock sono spesso a rischio, esposti a critiche da parte di puristi, musicisti, appassionati, fanatici, pronti a criticare ogni piccolo errore o anacronismo, come pure ingenuità o compiacenze che pellicole ad argomento musicale non di rado presentano.
A volte però la passione di chi il film lo realizza travalica qualsiasi ostacolo, fa passare in secondo piano eventuali ingenuità e viene fuori quello che viene comunemente definito “film di culto”. In questo caso il culto è esclusivamente tedesco, dato che il film non è mai stato tradotto oltre confine. 
Nel 1980 “Asphaltnacht”, il lungometraggio di Peter Fratzscher  racconta dalla tarda serata alle prime luci dell’alba - in un’ineccepibile unità di tempo, luogo e azione - una Berlino notturna ancora divisa e satura di quello spirito rock decadente che la permeava in quegli anni, quelli che vanno dai fine settanta del connubio Bowie - Iggy Pop (la trilogia berlinese, “The Idiot”) ai primi ottanta di Nick Cave e Neubauten. Ma il film comincia addirittura dagli MC5 di “Kick Out The Jams”, perché il protagonista, Angel, è qui un musicista trentenne quasi arreso proveniente dagli anni sessanta che va a scontrarsi con un ragazzo più giovane, ma forse persino più disilluso di lui, in una contrapposizione tra classico rock e punk nichilista che però poi sfocerà in una collaborazione ineluttabile, in cui tutti gli elementi vaganti e apparentemente impazziti della storia, dal paroliere in crisi al produttore sfiduciato, dall’aspirante groupie al sassofonista allo sbando, si incontreranno nella creazione della canzone perfetta, il cui titolo potrebbe anche essere quello del film stesso: “Angel’s Night”. La notte di Angel, il protagonista, che in una notte ritrova l’ispirazione e il senso della vita: “il rock and roll è più grande di ognuno di noi” (Alan Freed).


Qui traduco la trama del film dal sito della Deutsches Filmhaus:


Angel, un trentenne veterano del Rock è seduto – stiracchiato sul sedile anteriore – nella sua vecchia Ford Mustang, legge un articolo di 'Sounds' che parla dei tempi che cambiano e ascolta dalla radio una voce che narra di trombe e del crollo delle mura di Gerico. Scuotendo la testa infila una cassetta nell’autoradio, mentre una palla da demolizione fa crollare il vecchio edificio lì vicino. Angel ride – le cose vanno di nuovo a posto.
Guida fino agli studi di registrazione. I musicisti stanno lì ad annoiarsi; la Groupie Nelly attende celebrità che non arrivano; Frank, produttore di musica da discoteca e collaboratore di Angel, si comporta da gradasso; L.A. Peters, uno scrittore in disgrazia, si ubriaca a poco a poco. Angel è convinto che L.A. possa scrivergli il refrain che gli manca per la sua canzone; L. A. fa cenno di no – il massimo che gli riesce ormai è solo “Yes Sir, I can Boogie”. Quando spuntano due azzimati funzionari di casa discografiche, comprensivi di dame a seguito, e tutto comincia a promettere devozione assoluta, Angel scompare.
Incontra Jonny, che ha trovato rifugio da un temporale nell’auto di Angel, e ora siede lì e non ha niente di meglio da fare che ascoltarsi su cassetta le preoccupazioni di Angel. “Un pochino troppo sentimentale”, gli dice, ma un’altra versione, più veloce, gli piace … Jonny ha diciassette anni, ha una freddezza rilassata e naturale, disprezza le donne ed è disilluso, ammesso che il concetto di disillusione abbia per lui un significato. All’inizio considera Angel un fossile malinconico, ma gradatamente il suo rispetto per il “veterano del Rock” cresce; Johnny è per Angel quella persona che lui non è mai riuscito a essere: uno che agisce in maniera diretta.

Dal momento di questo incontro casuale la musica Rock terrà insieme i due: la musica Rock che si faceva prima e di cui Angel si sente l’erede; la musica Rock di cui essi hanno bisogno qui e ora per sopravvivere come del pane quotidiano; la musica Rock che si deve ancora fare, perché invece che sopravvivere si possa di nuovo vivere. Così rimangono insieme e cominciano un viaggio attraverso le situazioni della notte e della musica Rock. L’auto di Angel diventa per loro mezzo di trasporto, luogo di ritrovo, sala musica, nascondiglio e strumento di fuga – e la mattina dopo per un pelo una bara per Johnny.
Tutti e due sono piuttosto al verde e passano dalla sorella di Angel, che lavora in un Peepshow e di tanto in tanto procura dei soldi al fratello. In un negozio che vende Hamburger si imbattono nei “Westend Angels”, un gruppo di teppisti in motocicletta, che li insegue fino a una chiesa, dove un amico di Angel organista di notte si esercita in musiche poco ecclesiastiche. Con una rabbia fredda Angel rompe le ossa al capo della banda. Jonny riesce a salvarsi dalla minaccia di uno stiletto lanciando libri dei salmi.
Lentamente, dalle azioni e dalle immagini di questa notte, dagli incontri con angeli e spiriti, con prostitute e protettori, con persone normali o fuori di testa, assonnate o sveglie, affamate o più che sazie prende forma – verso dopo verso – la canzone di Angel.  
Nel corso della rissa Jonny è stato ferito. Debbie, un’amica di Angel dai tempi del ‘68,  che ora lavora in una discoteca, si prende cura delle ferite. Mentre Angel ripete una rituale gara automobilistica in un tunnel di cemento con il “pazzo” sassofonista “Kamikaze” – per rimpinguare la cassa -, Frank e L.A. fanno la loro comparsa nella discoteca, per presentare al pubblico una versione Disco della canzone di Angel.
Jonny, che mai si è reso disponibile a fare qualcosa per qualcuno, impedisce che abbia luogo questa anteprima. L.A. gli mette un pezzo di carta in mano – alla fine poi gli è venuto in mente un refrain: 

"Angel's love and Angel's hate 
Angel's blood and Angel's fate
Angel's heart is Angel's light
Angel's soul is Angel's night."

(L’amore di Angel e l’odio di Angel
Il sangue di Angel e il destino di Angel
Il Cuore di Angel e la luce di Angel
L’anima di Angel è la notte di Angel)
  
Johnny scappa via e ruba un amplificatore a pile. Sul tetto di un parcheggio si posiziona con l’ampli sulla Mustang di Angel. Quando Angel arriva al punto di ritrovo, viene accolto dal riff della chitarra di Jonny sulle parole di L.A. che si diffondono nella notte tra le mura di cemento. Eccolo, è quello che ancora mancava alla canzone di Angel.
Arrivano a tutta velocità allo studio – una gioiosa e terribile potenza sale nei due e trova sfogo reciproco in soli di chitarra suonati a botta e risposta. Dopo di che Angel canta il nuovo testo – e per la prima volta ascoltiamo per intero l’inno “Angel’s Night”. Frank ed L.A. ritornano allo studio; stanno lì dietro al vetro, ascoltano e percepiscono e sanno: ora la canzone c’è ed è buona. "Rock'n'Roll ist bigger than all of us!"
Mentre Angel si ascolta il nastro, fuori nell’auto Nelly dà modo a Jonny di sperimentare una tenerezza tutta nuova. Successivamente Angel si ritrova davanti a lui, e  spossati dalla notte insonne vanno a fare colazione da qualche parte. Incidentalmente per una stupida casualità a momenti Jonny non rimane ucciso. Insieme con il giorno anche la vita li ha di nuovo recuperati. Ma come dice Jonny: "It's only Rock'n'Roll!"

(fonte: Kino - Bundesdeutsche Filme auf der Leinwand 1981/82, edito da: Robert Fischer, Verlag Monika Nüchtern, Monaco)


Notte d'asfalto

Jonny Loser dice che il suo destino è scritto su una custodia di chitarra:
"il futuro è già venduto"
Il futuro è già venduto

Angel cantava "kick out the jams" ora scrive una canzone senza fine
Che parla di ciò che è andato storto
Chiedendosi che cosa è andato storto

Sul muro c'è ancora scritto: "Teenage Jesus 30.6"
Nel frattempo il "Crystal Ship" è crollato
Quel locale è crollato

Spettacoli per guardoni, groupie, bar aperti fino all'alba
Diner, motociclisti, chitarristi solisti
Angeli insonni, "star" dimenticate
Stringono un patto nella notte d'asfalto

L. A. Pete è riemerso dal diluvio
Dicendo che il rock and roll
È più grande di tutti noi, più grande di ognuno di noi

Hanno fatto l'amore nell'auto di Angel
Nelly si è svegliata sulle ginocchia di Jonny
Ha avuto quello di cui ha bisogno, ora ha quello che le serve

Un Bloody Mary e due tazze di caffé, alle prime luci dell'alba
La canzone nel jukebox è finita
Può un incidente d'auto essere la fine
Può davvero finire così?

Jonny Loser diceva che il suo destino era scritto su una custodia di chitarra
"il futuro è già venduto"
Il futuro è già venduto



La canzone "Angel's Night":



Il film (in tedesco - senza sottotitoli):