mercoledì 26 luglio 2017

Sweet Thing

Astral Weeks è forse uno dei migliori album della storia del rock. Sicuramente il migliore mai creato da Van Morrison. Nel disco le canzoni sono legate fra loro dalla comune poetica di un flusso di coscienza, fatto di immagini più che di narrazione, in uno stato d’animo oscillante tra innocenza e consapevolezza: “Sweet Thing” chiaramente parla d’amore, ma il protagonista canta a un’amata che lo ha riportato al mondo semplice e sincero dell’infanzia (“e sarò contento di non leggere tra le righe”), e si ripromette di non ritornare mai più allo stato corrotto dell’età adulta. Tutta la canzone riecheggia di una semplicità e purezza e speranza che solo un bambino può provare.
Come efficacemente descritto da Lester Bangs: “Astral Weeks, per quanto lo si possa inquadrare, è un disco su persone stupefatte dalla vita, completamente sopraffatte, bloccate nella propria pelle, nella loro età e in sé stesse, paralizzate dall'enormità di ciò che in un momento di visione non sono in grado di comprendere. Forse si riduce a un momento di conoscenza del miracolo della vita”.




Percorrerò lentamente la gaia strada
E salterò le siepi prima
E berrò l’acqua chiara e limpida
Per chetare la mia sete
E osserverò i traghetti
E si staglieranno alti
Su un oceano più blu
Contro il cielo di domani
E non diventerò di nuovo così vecchio
E parlerò e camminerò
In giardini bagnati di pioggia
Oh dolce cosa, dolce cosa
Mia, mia, mia, mia, dolce cosa

E condurrò la mia carrozza
Lungo le tue strade urlando
Hey, sono io, sono dinamite
E non so perché
E mi prenderai di nuovo con forza
Tra le tue braccia
E non ricorderò
Di avere mai provato il dolore
Cammineremo e parleremo
In giardini piovigginosi
E mai, mai, mai di nuovo
Invecchierò così
Oh dolce cosa, dolce cosa
Mia, mia, mia, mia, dolce cosa

E alzerò la mano in alto
Nel cielo notturno
A contare le stelle
Che ti brillano nell’occhio
Solo per godermi tutto senza stupirsi
Di come sia semplicemente bello
E sarò contento di
Non leggere tra le righe
E parlerò e camminerò
In giardini zuppi di pioggia
E mai, mai, mai di nuovo
Invecchierò così
Oh dolce cosa, dolce cosa
Mia, mia, mia, mia, dolce cosa

Dolce fanciulla, con occhi di champagne
E il tuo sorriso angelico

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