giovedì 28 dicembre 2017

X-Ray Style

In prossimità del Natale di quindici anni fa moriva Joe Strummer. Nato in Turchia e cresciuto a Londra, era dotato di una curiosità illimitata, non solo per la musica ma per la cultura in generale e il testo di questa canzone, una delle molte scritte successivamente al periodo con i Clash, accorpa il continente Africano, il bebop e il grande cantante rockabilly Eddie Cochran.



Come coi raggi x, in stile raggi x

Vedo un milione percorrere il miglio cittadino
I re della parata onorifica e i ragazzini
Mi dirà qualcuno da che parte andare?
Ci sarà qualcuno che ritornerà alla radio C.B.?

E sto contando le stelle e i pali del telegrafo
E ognuna rappresenta la speranza di un’anima
Ti viene da pensare che Dio non sarebbe così duro
Quando vedi tutti quei bambini correre
Correre nel cortile dietro casa

Su una zucca del Mississippi, con una canzone subsahariana
Qualcuno si lamenta nel sole del Financial District
C’è qualcuno che percepisce la distanza dal Nilo?
Voglio vivere, e voglio ballare per un po’

Farò come Eddie sul mio treno rockabilly
Sconfiggerò la tristezza, battendo a tempo di blues sulla mia palla al piede
Oh non puoi fare una rapina a mano armata con una pistola Be-Bop
In questi giorni vivono persone che non hanno cuore
E non lo hanno mai avuto

Giù sul confine, percorrono tutta la strada strisciando
Per uno stralcio di vita con uno spray pulisci tutto
C’è qualcuno che percepisce la distanza dal Nilo?
Voglio vivere, e voglio ballare per un po’
Non puoi fare una rapina a mano armata con una pistola Be-Bop
In questi giorni vivono persone che non hanno cuore
E non lo hanno mai avuto

Sento suonare un telefono pubblico sul miglio assassino
E verrà composto il numero, del babbeo che tira su la cornetta,
E tutte le acque gassate che si siano mai viste scorrere
Non potranno mai lavare questa città
In modo sufficiente a farla splendere
E ho bisogno di vedere come con i raggi X
C’è qualcuno che percepisce la distanza dal Nilo?

Voglio vivere, e voglio ballare per un po’

giovedì 21 dicembre 2017

A Child's Christmas in Wales

Non si può parlare delle collaborazioni di John Cale senza parlare di Dylan Thomas. Sarebbe un errore imbrigliare questi due buoi insieme o far tirare il carro di Cale dal cavallo di Thomas. Eppure, c’è una reale empatia tra il lavoro di questi due, e Dylan il Vecchio fu chiaramente un’ispirazione per il nostro signor Cale. Un’ispirazione longeva – molto prima di mettere in musica poemi marinari con Brian Eno, Cale stava rubacchiando un titolo per la canzone che apre il suo disco del 1973: “Paris 1919”.

Non c’è un collegamento diretto tra il caleidoscopico racconto “A Child’s Christmas in Wales” e la parimenti caleidoscopica canzone, soltanto uno spirito condiviso di caustica reminiscenza relativa alle circostanze meravigliose e comiche delle infanzie dei loro autori. Riferimenti a Dylan Thomas costellano la canzone ("long-legged bait"), ma c’è moltissimo di Cale, con bellissimi versi che fanno drizzare le orecchie al primo ascolto ("Ha detto 'murdered oranges'? Sanguinavano a bordo della nave? Huh.") ma fanno risonare emozioni ("Take down the flags of ownership, the walls are falling down.") mantenendo una scorta di mistero ("Sebastapol, Adrianapolis, the prayers of all combined...") E solo per questo album Cale ha scritto parole come "The cattle graze bolt uprightly. Seducing down the door..."





Con il verde di vischio e candele
Per la vigilia di Ognissanti andiamo
Dieci arance assassinate sanguinavano a bordo della nave
Commedia prestata alla vergogna
Il gregge pascola arditamente eretto
Seducendo la porta ad aprirsi
Per sellare spade e un luogo d’incontro
Non abbiamo alcun luogo dove andare

Quindi stancamente i passi funzionarono
Le folle dell’alleluia
Troppo tardi ma aspetta, l’esca dalle lunghe gambe
Viaggiò inutilmente intorno
Sebastopoli, Adrianopoli
Le preghiere di tutti combinate
Tirano giù le bandiere del possesso
Le mura stanno cadendo

Una cinta da tenere
Anche Colombo, perimetri di chiodi
Percepito il tocco dorato di mamma
Fummo tutti buoni vicini

mercoledì 13 dicembre 2017

Just One Of Those Things

"Just One of Those Things" è una canzone scritta da Cole Porter per il musical del 1935 Jubelee. Tra tanti artisti che la hanno interpretata ci sono anche i Pogues, i quali ne realizzarono una versione per il disco "Red Hot and Blue", tributo al compositore statunitense pubblicato nel 1990.



Era solo una di quelle cose
Soltanto una di quelle pazze avventurette
Una di quelle campane che suonano di quando in quando
Solo una di quelle cose

È stata solo una di quelle notti
Uno di quei voli favolosi
Un viaggio fino alla luna su ali di ragnatela
Solo una di quelle cose

Se solo ci avessimo pensato un poco prima che finisse
Quando abbiamo cominciato a dipingere la città
Ci saremmo resi conti che la nostra storia d’amore
Era troppo bollente per non raffreddarsi

E allora addio, caro, e amen
Si spera che ci incontreremo di quando in quando
È stato un grande spasso
Ma era solo una di quelle cose

mercoledì 6 dicembre 2017

Insider

Canzone di Tom Petty da “Hard Promises”, disco del 1981 che prende il titolo proprio da uno dei versi del testo. Anche se fu scritta inizialmente per Stevie Nicks, la cantante scelse invece di fornire la seconda voce alla versione cantata da Petty, che disse: “le canzoni sono tutte promesse difficili, una promessa con cui devi trattare”.



Hai precedenti pericolosi
E tutto ciò di cui hai sognato
Sì sei l’Angelo Nero
Non appare quando tronchi con qualcuno
E io sono quello che dovrebbe saperlo
Sono quello lasciato nella polvere
Sono lo stupido col cuore infranto
Che non era mai abbastanza

Sono ben informato,
Sono stato bruciato dal fuoco
E ho dovuto vivere con delle promesse difficili
Ho strisciato attraverso i rovi
Sono uno che sa

È un circolo di inganni
È un salone pieno di sconosciuti
È una gabbia senza una chiave
Puoi percepire il pericolo
E io sono quello che dovrebbe sapere
Sono quello di cui non puoi fidarti
Si sono il solitario silenzioso
Sono quello lasciato nella polvere

Sono ben informato,
Sono stato bruciato dal fuoco
E ho dovuto vivere con delle promesse difficili
Ho strisciato attraverso i rovi
Sono uno che sa

Scommetto che sei il suo capolavoro
Scommetto che sei il suo autocontrollo
Sì, sei diventata il suo lascito
Il suo calmo mondo di bianco e oro
E io sono quello che dovrebbe sapere
Sono quello lasciato nella ruggine
Non uno dei tuoi amici contorti
Sono colui che non potevi amare

Sono ben informato,
Sono stato bruciato dal fuoco
E ho dovuto vivere con delle promesse difficili
Ho strisciato attraverso i rovi
Sono uno che sa